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La chitarra spagnola diventa un elemento principale del Flamenco

La chitarra spagnola diventa un elemento principale del Flamenco

Una delle opere che segnò maggiormente la focalizzazione sulla chitarra spagnola all’interno della musica e del ballo del Flamenco, fu sicuramente la versione spagnola teatrale di “Jesus Christ Superstar”.

Stiamo prendendo come riferimento gli anni che vanno dal 1975 al 1980, fino a quel momento il Flamenco ma soprattutto la chitarra spagnola erano rifugiati nei Tablaos (luoghi appositi per la raffigurazione del canto e del ballo gitano), negli eventi privati o in studi musicali.

Durante le pause teatrali, nei giorni di riposo, era d’uso e costume comune per gli artisti del teatro radunarsi, cantando, suonando e ballando Flamenco: fu proprio durante questi eventi che la chitarra divenne emblema nel contesto dell’arte del flamenco.

La chitarra quindi si impone con un posto in prima fila dinanzi al pubblico spagnolo e dinanzi soprattutto ai cantautori dei festival di flamenco, anche gli artisti sono quindi ora più inclini ad utilizzare uno strumento che al pubblico piace molto.

Il canto e i toques (le percussioni), cercano data la situazione “chitarra alla conquista del Flamenco”, di continuare con molto impegno ad ottenere consenso ed applausi dal pubblico.

In particolar modo artisti chitarristi come Paco Cepero e dei relativi cantanti che lui stesso accompagnava durante le bellissime esibizioni, diedero notevole spinta e fecero intuire al grande pubblico, che stava giungendo un tempo nel quale il chitarrista e la sua chitarra spagnola, non dovevano più essere messi in secondo piano ed essere visti esclusivamente come semplici accompagnatori dei brani musicali.

Il chitarrista di Flamenco ottiene la stessa importanza del cantante

Il momento era veramente propizio per la professione da chitarrista di Flamenco, tanto da essere ora messo al medesimo livello del cantaor (cantante); cantante e chitarrista erano perciò finalmente equiparati e ricoprivano responsabilità e fortune alla pari.

Tutto questo, per l’epoca artistica in cui si stava manifestando, risulta parecchio strano, controcorrente, innaturale e persino quasi profano; ma tutti noi oggi sappiamo che le contaminazioni e la formazione di nuovi stili innovativi, risultano in certi casi (non tutti), migliori dei loro stili predecessori… 

Le vie delle nuove arti sono costellate da profanazioni ed innovazioni (in certi casi forzate) naturali od innaturali, un esempio lampante potrebbe essere quello delle danze popolari cubane, senza la loro evoluzione e la loro miscelazione, oggi non esisterebbe nulla di tutto ciò che è conosciuto come ballo e musica latino americana.

Tornando alla storia del Flamenco e della sua rispettiva chitarra, possiamo aggiungere che la musica dei primi spettacoli ove la chitarra inizia il proprio ruolo da protagonista, inizia a risultare davvero interessante ed impeccabile.

Sono anni difficili, nei quali la politica raffigura uno scenario davvero di tensione in Spagna, ad ogni modo fu proprio dal 1975 in poi che il Flamenco, riesce ad organizzarsi e a dare voce al popolo, con tantissima altra strada da percorrere e moltissimo da narrare, il Flamenco ed i suoi relativi artisti iniziano però a raccontarsi senza più timore come prima, senza dover chiedere più via libera politici, riuscendo nella maggior parte dei casi ad essere ascoltati.

In tutto questo era la chitarra lo strumento preferito dal pubblico e dagli artisti del Flamenco.