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Carmen Linares e il flamenco come arte di protesta

Carmen Linares e il flamenco come arte di protesta

Tra i grandissimi premi e riconoscenze tra le quali: Medaglia d’Oro per le Belle Arti, Medaglia d’Argento dell’Andalusia e Premio Nazionale di Musica, Carmen Linares (classe 1951) ha donato alla musica del flamenco arte ed identità, tanto da farla rientrare tra gli artisti di fondamento di questa corrente, nonché del relativo sviluppo nello stile di canto nell’arte del flamenco.

La sua profonda conoscenza dei palos (vale a dire di tutti i ritmi esistenti del flamenco), la sua sensibilità musicale e il solo fatto che sia stata una delle poche donne a solcare con la propria voce, le note di celeberrimi musicisti flamenchi, ha fatto in modo di renderla una delle artiste più importanti della storia del flamenco.

Ricordiamo tra i tanti lavori svolti, un contributo di Carmen Linares nei confronti de l’antologia del canto della donna (“Antología del cante de mujer”), uno degli album di maggior spessore dello scorso secolo, nel quale assieme ad altre grandi donne del flamenco, ha partecipato con la sua presenza.

Lei stessa non ha mai considerato il flamenco troppo maschile, non ha mai detto che ci fosse un’inclinazione più maschilista piuttosto che famminista in quest’arte e di riflesso nemmeno nel costrutto sociale che da essa ne deriva, ma è anche ovvio ed evidente che la mascolinità e la virilità nel ballo del flamenco sono da sempre state presenti ed esaltate.

Tant’è che fu in principio lo stesso padre della cantante (un chitarrista) a fare in modo che la figlia si appassionasse sin da piccola al canto, contrariamente ad altri padri di famiglia che cercavano di optare per scelte che ricadevano maggiormente sui figli maschi, per questo genere di cose.

In altre famiglie ordinarie il maschilismo risultava dunque molto più presente.

Per questo ai suoi primordi, quando Carmen non era ancora famosa, la lunga strada del successo apparve piuttosto impervia e ricolma di ostacoli anche sociali, adottando sul suo lungo cammino di successi, alcune battaglie che ogni artista deve combattere tutt’oggi per sentirsi libero da ogni pregiudizio durante la sua creazione.

Carmen ha da sempre messo la libertà di collaborazione al primo posto, lavorando persino con musicisti e cantanti che non appartenevano affatto al Mondo del flamenco.

Il suo motto all’interno della cultura flamenca è da sempre consistito nel rispettare profondamente le radici della cultura gitana del flamenco, pur riuscendo di tanto in tanto a farla evolvere o fondere con altri stili, una frase estratta da un suo brano recita:  “ali che mettono radici, radici che volano”. 

Significa che se non hai radici salde non potrai mai volare e se desideri tanto volare devi per forza avere in principio delle radici salde.

Senza conoscenza, amore, comprensione, cultura, sensibilità e ovviamente abilità, volare risulterà sempre impossibile in ogni settore artistico.

Contenuti artistici di Carmen Linares

I contenuti dei lavori di Carmen Linares hanno da sempre avvicinato anche vari poeti, tra i quali Manuel Machado, grazie al quale è stato possibile per la cantante adattare alcuni dei più conosciuti versi poetici dello scrittore in un album, così come poi accadde anche con Garcia Lorca.
La poesia rimarca con ancor più veemenza la struttura malinconica e passionale del flamenco, se poi sapientemente adattata con arrangiamenti musicali appositamente correlati.

Carmen è da sempre stata contro ad alcuni testi sessisti che riguardano un certo periodo storico del flamenco, contenuti che sono fuori luogo in questo momento storico a causa dell’orientamento maschilista che segnano, per questo lei ha sempre cercato di non cantarli, preferendo di gran lunga altri tipi di temi da trattare, poiché considerati negativi per le donne.

Per questo ha sempre scelto testi popolari, ma mai che pendessero politicamente da una parte o dall’altra, ed ancor meno discriminatori, soprattutto nei confronti del gentil sesso.

Carmen ammette inoltre di essere appartenuta ad una generazione di artisti di notevole spessore, non solo di musicisti o cantanti del flamenco, ma anche poeti, scrittori, pittori e scultori, segnando una trama d’oro di questa infinita corrente artistica che è il flamenco. 

Grazie al suo fantastico operato anche nel Mondo delle arti parallele, Linares attribuisce così tanta importanza al flamenco, da renderlo fruibile dalle Università, favorendo un clima di ribellione spirituale anche nei più giovani, dettata da questa cultura nei confronti del regime politico dell’epoca, lavorando per un nuovo modello di società, tramite una prospettiva più legata alla cultura.

Questa grande artista donna è riuscita ad essere e ad andare oltre il professionismo, combattendo per un abbandono delle politiche nei confronti dell’arte e delle sue relative origini, combattendo contro la discriminazione sociale e cercando di raccontare, infine, atraverso storie nuove e poetiche il patrimonio di questa antica forma d’espressione.