il Flamenco ed il significato del Duende
Se pensiamo al Flamenco ed alla sua profonda cultura centenaria, dobbiamo per forza di cose ricordare il significato molto importante ed originale del “Duende”.
Questo nome, che in lingua spagnola significa “padrone”,è traducibile con una figura mistica e spirituale; per molti artisti e studiosi infatti il Duende è rappresentato da un’entità mescolata tra un folletto ed uno spirito.
Anche a Cuba esiste un’entità astratta che si dice “monta” sul capo dell’artista che entra in contatto con gli spiriti degli Orisha (Santi Cubani), tutto questo rientra nella Santeria (religione di origine africana e presente in vari Paesi dell’America Latina).
Nel Flamenco la faccenda è meno legata al credo ma molto più all’energia artistica che pervade l’uomo quando è ispirato.
Perciò il Duende non è da intendere esclusivamente come la bravura o la maestria dell’artista che balla il Flamenco, bensì il Duende “compare” nel momento in cui il danzatore si reca oltre il virtuosismo tecnico, cioè quando si è a quel livello di conoscenza e bravura tali da essere un tutt’uno con la stessa tecnica e cultura del Flamenco.
Contrariamente ad alcuni balli tradizionali e popolari italiani (Tarantella, Pizzica, ecc.), che non hanno avuto la fortuna o forse la forza di espandersi così notevolmente, il Flamenco è stranamente riuscito ad attecchire molto più di altri stili nel corso del tempo.
Dal dopoguerra sino ai giorni nostri il Flamenco ha di fatto creato un vero e proprio pubblico a sé dedicato, come per l’hip hop, la bellydance, la danza moderna e molte altre danze ancora, questo stile di ballo, musica e cultura rientra tra quelli più conosciuti, ballati e diffusi dell’intero Pianeta.
Il Flamenco ha ispirato artisti limitrofi alla sua cultura in tantissime parti del Mondo, in particolare questo accade durante il corso degli anni 70’, periodo in cui lo stile raggiunge la sua più grande esplosione anche sotto l’aspetto mediatico; il Flamenco risulta in questi anni oltre che un gigantesco fenomeno culturale, anche uno stile sull’onda del successo!
L’espansione del Flamenco e del Duende nel Mondo
Oltremodo aiuta la sua espansione anche la stessa lingua spagnola, fino alla fine degli anni 80’ il Flamenco si espande in maniera massiccia sino nelle Americhe, questo proprio per il fatto che tantissime persone, anche negli Stati Uniti, essendo di origine Ispanica e conoscendo oltre che all’idioma, anche l’antica cultura spagnola, accolgono questo stile a braccia aperte, come se si trattasse di un vecchio parente ritrovato.
Tutto ciò ha messo in moto diverse realtà, in particolare succede che il Flamenco entra in contatto con tantissime altre correnti artistiche e culturali, mutando ad innovandosi, contaminando la sua arte ed ogni tanto, nei momenti più particolari, anche fondersi con molteplici altri stili di ballo, canto e musica differenti tra loro.
Trovandosi ormai in piena Terra Occidentale e completamente sotto i riflettori di tutto il Mondo, il Flamenco ha più volte rischiato di smarrire la sua vera vocazione artistica, quasi vicino nel perdere quel tanto amato e ricercato Duende dalle radici ancora legate all’Andalusia, ma ora un po’ troppo denaturalizzato, sia a causa del momento storico, sia per cause legate alla commercializzazione ed alla semplificazione generalista di tutte le arti che finiscono col divenire “troppo famose”.
Fortunatamente il Flamenco di Sivilla, in Andalusia, è rimasto dopo tutto questo tempo e dopo tutte queste vicende, ancora quello stile di ballo e di musica forte, sensuale e passionale tipico di una volta.
In Spagna il Duende esiste ancora!